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Ponte sullo Stretto di Messina

Ponte sullo Stretto di Messina: l’opera da record tra ambizioni e polemiche

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Il via libera definitivo al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina segna l’avvio di una delle opere infrastrutturali più ambiziose e discusse d’Europa. Secondo il governo, il collegamento tra Calabria e Sicilia rivoluzionerà la mobilità e la logistica del Sud Italia, ma critiche tecniche, ambientali ed economiche continuano a sollevare dubbi.

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Un’opera iconica e colossale

Secondo le indicazioni ufficiali, il Ponte sarà una campata unica di 3.300 metri, superando l’attuale record mondiale e richiedendo due torri da 399 metri d’altezza, realizzate in acciaio ad alta resistenza.
L’impalcato largo 60 metri con tre corsie per senso di marcia, due corsie di soccorso e due binari ferroviari, permetterà il transito di 6.000 veicoli all’ora e 200 treni al giorno.
Il tratto autostradale e ferroviario, insieme a tunnel e raccordi, ammonta a oltre 40 km.

Riduzione drastica dei tempi di percorrenza

L’intervento avrà un impatto significativo sul sistema logistico nazionale:

  • Il traghetto impiega attualmente 100 minuti per attraversare lo Stretto; con il ponte, il trasferimento in auto sarà di circa 10 minuti.

  • In treno, i tempi si ridurranno da 120-180 minuti a circa 15 minuti, secondo il ministro Salvini.

Pedaggi da record mondiale

Secondo quanto riportato da La Stampa e dall’ACI, il ponte rischia di diventare il più caro al mondo in termini di pedaggio.
Le stime attuali parlano di:

  • 10 euro per le automobili.

  • Tariffe ancora più elevate per i mezzi pesanti.

Il costo chilometrico partirebbe da 2,73 €/km, contro una media autostradale italiana di 0,075 €/km. A titolo di confronto, l’Eurotunnel tra Francia e Inghilterra costa 1,43 €/km.
Per garantire la sostenibilità economica, si punta all’autofinanziamento tramite i pedaggi, ma le prime proiezioni indicano un punto di pareggio non prima del 2062, considerando 1,6 miliardi di euro di manutenzione stimata tra il 2034 e il 2060.

Criticità tecniche ed ambientali sollevate da esperti

Pur riconoscendone la portata strategica, il comitato scientifico incaricato ha evidenziato quattro aspetti da verificare ulteriormente:

  • Resistenza al vento, con simulazioni non lineari per l’impalcato.

  • Sismicità elevata dell’area, con la necessità di zonizzazione microsimica aggiornata.

  • Sollecitazioni combinate da vento e traffico ferroviario.

  • Origini e qualità dei materiali, in particolare acciai innovativi per garantire sicurezza strutturale.

Tali richieste di approfondimenti sono ritenute fondamentali per garantire affidabilità e sicurezza.

Ambientalisti e società civile: profonde perplessità

Diverse associazioni tra cui WWF Italia, Legambiente, LIPU, Italia Nostra e comitati locali hanno presentato osservazioni critiche al progetto:

  • Possibili impatti su habitat naturali e rotte migratorie degli uccelli.

  • Procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale (VIA) considerata carente in documentazione e analisi.

  • Richiesta di una istruttoria europea su questi aspetti.

Concita De Gregorio, giornalista ospite in un dibattito pubblico, ha dichiarato:

Ho paura dei lavori che iniziano e non finiscono, su un pezzo di mare meraviglioso. E ha aggiunto:
“Non si è mai messo un euro per quello che davvero andava fatto. Ora, improvvisamente si trovano miliardi per un’opera che muove interessi molto grandi.”

Contesto giuridico e prossimi passi

Il progetto da 13,5 miliardi di euro è stato approvato dal CIPESS il 6 agosto 2025. L’avvio dei lavori è previsto tra settembre e ottobre, subordinato alla ratifica della Corte dei Conti.
Si passerà così alla fase delle indagini archeologiche, geologiche e dell’esproprio delle aree.

Impatto su trasporto, logistica e mobilità europea

Questa infrastruttura ambiziosa non è solo un simbolo di ingegneria.
È destinata a:

  • Potenziare la logistica intermodale, snellendo il corridoio Scandinavo-Mediterraneo.

  • Rilanciare l’economia del Mezzogiorno, con promesse di 120.000 posti di lavoro.

  • Migliorare la competitività nell’ambito del trasporto merci, riducendo i tempi e costi legati al traghetto.
    Ma la sua realizzazione richiede trasparenza, rigore tecnico e tutela ambientale per evitare che diventi un altro tassello costoso e inefficace.

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