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Camion in crisi: immatricolazioni giù di un terzo

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Il mercato italiano dei veicoli industriali sta attraversando una fase critica. A giugno 2025, le immatricolazioni di mezzi sopra le 3,5 tonnellate sono crollate del 29,5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, fermandosi a 2.539 unità contro le 3.600 del giugno 2024. Una flessione che ha colpito trasversalmente tutte le fasce di peso, segnando un rallentamento ormai strutturale.

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I veicoli tra 3,51 e 6 tonnellate hanno registrato una contrazione del 27,2%, mentre quelli tra 6,01 e 15,99 tonnellate hanno perso oltre la metà dei volumi (-52,7%). Anche la fascia dei mezzi oltre le 16 tonnellate ha subito un forte ridimensionamento: -26,5%, con un calo del 32,2% per i carri e del 21,6% per i trattori stradali.

La crisi non è un episodio isolato. Il primo semestre 2025 si è chiuso con una flessione complessiva del 14,1%. Solo a maggio il calo era stato del 18,7%, con segnali preoccupanti soprattutto nel segmento dei trattori.

Secondo Paolo A. Starace, presidente della Sezione Veicoli Industriali di Unrae, il confronto con il picco registrato un anno fa – spinto dall’entrata in vigore del regolamento europeo GSR2 – non basta a giustificare il quadro attuale. Al contrario, i dati di giugno rivelano una fragilità strutturale del comparto, con effetti che potrebbero propagarsi sull’occupazione e sull’intera filiera.

Unrae denuncia da tempo l’assenza di risposte istituzionali. Nonostante le richieste formali inviate ai vertici ministeriali, il settore continua a essere ignorato. Una situazione che, in un contesto internazionale sempre più incerto, rischia di aggravare le difficoltà del comparto.

Per questo, l’associazione torna a sollecitare una revisione delle scelte politiche e una riallocazione più strategica delle risorse pubbliche. Secondo Starace, intervenire ora con misure mirate potrebbe sostenere la ripresa del mercato, salvaguardando al contempo imprese e posti di lavoro.

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