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Un altro noto operatore di trasporti sotto accusa. Sequestrati 43 milioni di euro

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La procura italiana e la Guardia di Finanza hanno colpito un altro gigante della logistica: Rhenus Logistics, una delle principali aziende attive in Italia, ora sospettata di frodi fiscali e pratiche del lavoro illegali. Su richiesta degli inquirenti è stato sequestrato un patrimonio per un valore superiore a 43 milioni di euro.

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Secondo l’indagine della procura di Milano, è emerso un sistema complesso di contratti fasulli e “società cuscinetto” finalizzato a nascondere la vera natura dei rapporti di lavoro ed evadere tasse e contributi previdenziali. Le sospensioni di responsabilità potrebbero estendersi ad altre entità nella rete di subappaltatori.

Oltre 43 milioni euro sequestrati

La Guardia di Finanza di Milano, su ordine della procura locale, ha sequestrato beni di Rhenus Logistics S.p.A. per un valore complessivo superiore a 43 milioni. L’azienda, con sede a Milano e parte del gruppo tedesco Rhenus, è attiva nei servizi di spedizione e logistica.

Fatture false e intermediazione illegale del lavoro

Gli inquirenti ritengono che Rhenus abbia emesso fatture per servizi inesistenti, presentate come contratti di subappalto, i quali in realtà mascheravano un leasing di personale non conforme alla legge. Secondo la procura, si tratta di “violazioni sistematiche attraverso rapporti contrattuali fittizi, che in realtà celavano forme di leasing del personale non legali”.

I dipendenti venivano formalmente assunti da società esterne (“società cuscinetto”), che a loro volta utilizzavano cooperative interlocutorie (“società scatola vuota”) per prestare servizio. Quest’ultime avrebbero eluso sistematicamente IVA e contributi previdenziali tra il 2019 e il 2024.

Nei documenti investigativi sono citate due società del gruppo IKEA – Ikea Italia Retail e Ikea Italia Distribution – come clienti principali di Rhenus nel periodo analizzato. Tuttavia, gli inquirenti sottolineano che IKEA non è indagata né coinvolta formalmente.

Un’altra grande azienda nel mirino

Non è la prima volta che la procura italiana agisce contro grandi multinazionali della logistica. Nel luglio 2024 la Guardia di Finanza aveva confiscato 83,9 milioni di euro a GXO, con accuse simili di contratti irregolari e false fatturazioni per ottimizzare costi e ridurre tasse e contributi.

Il procuratore Paolo Storari, che ha lo stesso incarico nell’inchiesta su Rhenus, ha confermato che l’indagine ha accertato l’emissione di fatture false per un valore complessivo di 382,6 milioni di euro.

Critiche alle normative esistenti

I deputati del Partito Democratico Maria Cecilia Guerra e Arturo Scotto hanno criticato la normativa vigente, sostenendo che l’art. 29 comma 1 del decreto legislativo 276/2003 consente forme di intermediazione lavorativa mascherata da subappalto, che di fatto danneggia i lavoratori della logistica.

I politici dell’opposizione hanno annunciato che torneranno con iniziative parlamentari per inasprire la legge e chiarire la distinzione tra attività d’impresa e intermediazione del lavoro, al fine di prevenire abusi.

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