L’Indice dei Responsabili degli Acquisti (PMI) monitora l’attività nei settori manifatturiero e dei servizi. Un valore sopra 50 indica espansione, sotto 50 contrazione. A giugno 2025 il PMI dell’eurozona si è stabilizzato su livelli di crescita moderata, trainata soprattutto dal comparto servizi. Tuttavia, i dati nazionali mostrano una ripresa disomogenea.
Italia: il settore manufatturiero rallenta decisamente
Il PMI industriale italiano è sceso a 45,7 da 45,6 a maggio, segnalando il peggior calo da sei mesi. La produzione è al minimo semestrale, i nuovi ordini calano vistosamente, soprattutto all’export. Le imprese riducono acquisti, scorte e occupazione per il terzo mese consecutivo.
La fiducia è ai minimi da sei mesi, con preoccupazioni economico-politiche. I costi sono negativi per la prima volta da luglio 2020, mentre i prezzi di vendita rimangono sotto pressione. Il PMI composito è 51,1, sostenuto dai servizi.
PMI dell’eurozona
Secondo i dati definitivi di S&P Global, il PMI composito europeo ha raggiunto 50,6 a giugno, lievemente rivisto da 50,8. È il primo indicatore in segno positivo dal giugno 2023. La ripresa è dovuta in larga parte al settore servizi, con un PMI a 50,5, mentre quello manifatturiero resta debole a 45,6.
I nuovi ordini nei servizi crescono, ma l’industria continua a contrarsi, seppure a ritmi più contenuti. I costi inflazionistici restano contenuti e l’occupazione cresce nei servizi, mentre il manifatturiero resta sotto pressione. Crescita dei costi di trasporto è stata segnalata come fattore inflazionistico in Francia e Spagna, dove le spese di trasporto e salari trainano aumenti nei costi dei servizi.
Germania: l’industria sostiene la ripresa nonostante la domanda debole
Il PMI composito tedesco è salito a 50,4 a giugno, da 48,5 di maggio, segnalando la prima espansione in quattro mesi. La spinta è venuta dal manifatturiero, con un indice a 49,0, massimo da luglio 2022.
La produzione ha ripreso e la fiducia è ai massimi da tre mesi. Il PMI servizi è a 49,4: ancora sotto 50, ma con assunzioni accelerate. I nuovi ordini scendono per il diciassettesimo mese consecutivo, seppure a ritmo più lento, mentre l’inflazione costi accelera e i prezzi di vendita aumentano.
Francia: i servizi si avvicinano alla stabilità
Il PMI composito francese preliminare è 48,5 a giugno, da 48,9. Il PMI servizi è salito a 48,8, ma gli ordini restano deboli per il quarto mese consecutivo e le vendite estere calano. L’occupazione nei servizi è stabile, ma i costi continuano a salire, trainati da salari e tariffe trasporto. I prezzi sono ancora elevati, mentre la fiducia scende ai minimi da gennaio, segno di preoccupazione post-elettorale.
Spagna: il settore privato cresce, ma rallenta
Il PMI composito spagnolo sale a 52,1 da 51,4, confermando la crescita. Il PMI servizi scende a 52,3 da 56,9, al minimo da 5 mesi. Attività e nuovi ordini crescono, ma i costi aumentano per energia e salari, spingendo i prezzi al massimo da febbraio. Nonostante questo l’occupazione cresce e la fiducia resta positiva.
Polonia: recrudescenza della debolezza nel settore manifatturiero
Il PMI industriale della Polonia è precipitato a 44,8 a giugno, da 47,1 di maggio, toccando il livello più basso da aprile 2023. Produzione, nuovi ordinativi e attività di approvvigionamento sono diminuite rapidamente, a causa della debole domanda interna ed estera.
I costi sono diminuiti per l’undicesimo mese consecutivo, soprattutto per metalli e carburanti, ma questo non ha rilanciato le vendite a causa della cautela dei clienti. Le aziende hanno ridotto l’occupazione per la prima volta dopo quattro mesi e hanno ridotto i ritardi degli ordini, mentre la fiducia è scesa ai minimi da dicembre 2022. Non è ancora stato pubblicato il PMI composito aggregato per la Polonia.
Regno Unito: servizi sostengono la crescita con mercato del lavoro rallentato
Il PMI composito della UK sale a 52,3 da 52,0: espansione moderata, sostenuta dai servizi, che segnano un 52,8, massimo da agosto 2023. La crescita è trainata dalla domanda interna, mentre le esportazioni calano per il quarto mese consecutivo.
Le assunzioni sono rallentate per l’aumento dei costi salariali. I costi inflazionistici restano alti, ma la crescita dei prezzi è la più debole in tre anni. La fiducia aziendale migliora, grazie ad attese di taglio dei tassi.