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Bartosz Wawryszuk/Trans.INFO

Il sistema ETS2 farà aumentare il prezzo del diesel. Il settore dei trasporti si prepara a uno shock economico

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Dal 1° gennaio 2027 entrerà in vigore il nuovo sistema ETS2 dell’Unione Europea, che estenderà il meccanismo di scambio delle quote di emissione al trasporto su strada. Per gli operatori del settore dei trasporti e della logistica, questo significa un aumento diretto dei costi, legato all’aumento del prezzo dei carburanti fossili.

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Il sistema ETS2 (Emissions Trading System 2) è parte integrante della strategia dell’UE per la decarbonizzazione. In teoria, mira a ridurre le emissioni di CO2, ma nella pratica comporterà un incremento dei prezzi del diesel, del gas, del carbone e del combustibile pesante in tutta l’Unione. L’effetto sarà particolarmente pesante per il settore del trasporto stradale, che già oggi opera con margini ridotti.

Diesel in aumento: gli autotrasportatori i primi a pagare

Secondo stime attuali, il prezzo del diesel in Italia potrebbe aumentare di 0,50 euro/litro entro il 2030.

In Francia, l’aumento previsto per il 2027 è di 0,12 euro/l, mentre in Spagna si prevede un incremento di 0,13 euro/l nel 2027 e fino a 0,50 euro/l entro il 2030. Anche in Polonia si parla di +0,08 euro/l nel 2027 e +0,15 euro/l entro il 2030.

In Germania, dove esiste già un sistema nazionale di prezzo per il carbonio, il costo attuale è di 55 euro per tonnellata di CO2, che si traduce in un aumento di 0,147 euro/litro di diesel. Secondo alcune proiezioni per il 2035, il prezzo per tonnellata potrebbe superare i 200 euro, portando il prezzo del diesel a salire di oltre 0,55 euro/litro.

Transizione elettrica? Non ancora chiara

L’ETS2 è stato concepito anche per incentivare il passaggio alla mobilità elettrica, ma restano molte incertezze sul fronte energetico. In Germania, il prezzo dell’elettricità per le famiglie si avvicina ai 40 centesimi/kWh, mentre in altri Paesi membri non è ancora chiaro come verranno utilizzati i proventi del sistema ETS2 per sostenere la transizione.

Il 25 proc. dei ricavi derivanti dalla vendita delle quote di emissione andrà a finanziare il Fondo sociale europeo per il clima, destinato a supportare i cittadini più vulnerabili. Tuttavia, gli operatori del trasporto su strada non sono inclusi tra i beneficiari diretti, lasciando il settore esposto all’impatto finanziario senza compensazioni dedicate.

ETS2: futuro incerto, impatto certo

Sebbene l’ETS2 sia già stato formalmente adottato, alcuni Stati membri, tra cui la Germania, spingono per una revisione del sistema. È in circolazione un cosiddetto “non-paper”, un documento non ufficiale che esprime la disponibilità a riaprire il confronto su alcuni aspetti tecnici del regolamento.

Per le imprese di trasporto e logistica, questo significa una sola cosa: è il momento di integrare ETS2 nelle strategie a lungo termine, dalla pianificazione dei costi al rinnovo delle flotte. Anche se l’entrata in vigore dovesse essere posticipata, le conseguenze economiche sono ormai inevitabili.

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