Il sistema ETS2 (Emissions Trading System 2) è parte integrante della strategia dell’UE per la decarbonizzazione. In teoria, mira a ridurre le emissioni di CO2, ma nella pratica comporterà un incremento dei prezzi del diesel, del gas, del carbone e del combustibile pesante in tutta l’Unione. L’effetto sarà particolarmente pesante per il settore del trasporto stradale, che già oggi opera con margini ridotti.
Diesel in aumento: gli autotrasportatori i primi a pagare
Secondo stime attuali, il prezzo del diesel in Italia potrebbe aumentare di 0,50 euro/litro entro il 2030.
In Francia, l’aumento previsto per il 2027 è di 0,12 euro/l, mentre in Spagna si prevede un incremento di 0,13 euro/l nel 2027 e fino a 0,50 euro/l entro il 2030. Anche in Polonia si parla di +0,08 euro/l nel 2027 e +0,15 euro/l entro il 2030.
In Germania, dove esiste già un sistema nazionale di prezzo per il carbonio, il costo attuale è di 55 euro per tonnellata di CO2, che si traduce in un aumento di 0,147 euro/litro di diesel. Secondo alcune proiezioni per il 2035, il prezzo per tonnellata potrebbe superare i 200 euro, portando il prezzo del diesel a salire di oltre 0,55 euro/litro.
Transizione elettrica? Non ancora chiara
L’ETS2 è stato concepito anche per incentivare il passaggio alla mobilità elettrica, ma restano molte incertezze sul fronte energetico. In Germania, il prezzo dell’elettricità per le famiglie si avvicina ai 40 centesimi/kWh, mentre in altri Paesi membri non è ancora chiaro come verranno utilizzati i proventi del sistema ETS2 per sostenere la transizione.
Il 25 proc. dei ricavi derivanti dalla vendita delle quote di emissione andrà a finanziare il Fondo sociale europeo per il clima, destinato a supportare i cittadini più vulnerabili. Tuttavia, gli operatori del trasporto su strada non sono inclusi tra i beneficiari diretti, lasciando il settore esposto all’impatto finanziario senza compensazioni dedicate.
ETS2: futuro incerto, impatto certo
Sebbene l’ETS2 sia già stato formalmente adottato, alcuni Stati membri, tra cui la Germania, spingono per una revisione del sistema. È in circolazione un cosiddetto “non-paper”, un documento non ufficiale che esprime la disponibilità a riaprire il confronto su alcuni aspetti tecnici del regolamento.
Per le imprese di trasporto e logistica, questo significa una sola cosa: è il momento di integrare ETS2 nelle strategie a lungo termine, dalla pianificazione dei costi al rinnovo delle flotte. Anche se l’entrata in vigore dovesse essere posticipata, le conseguenze economiche sono ormai inevitabili.