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Nuova ondata di aumenti dei pedaggi in arrivo nel 2026: per i vettori costi in crescita

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I margini operativi del trasporto transfrontaliero sono destinati a ridursi ancora una volta. Austria, Danimarca e Vallonia introdurranno nel 2026 nuovi pedaggi o incrementi significativi delle tariffe esistenti, segnando un passaggio sempre più deciso verso sistemi di tariffazione al chilometro che aumenteranno i costi per qualunque impresa attraversi il continente.

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Secondo i nuovi dati del Comitato Nazionale dei Trasporti Stradali (CNR) francese, il quadro europeo rimane tutt’altro che uniforme. Le differenze di prezzo tra i vari paesi non solo persistono, ma sono destinate ad ampliarsi.

Lo studio, che confronta pedaggi, tasse sugli assi e accise sul diesel in Europa, evidenzia come alcune reti risultino già oggi molto più onerose di altre. Con l’Austria, la Danimarca e la Vallonia pronte a implementare o aumentare le tariffe basate sulla distanza, i divari diverranno ancora più marcati.

Grafico che confronta i costi di pedaggio per km HGV in Europa basato sui dati CNR 2025.

Grafico che confronta i costi di pedaggio per km HGV in Europa basato sui dati CNR 2025.

Austria: il corridoio più costoso d’Europa diventa ancora più caro nel 2026

Per gli operatori internazionali, l’Austria resta il paese più costoso da attraversare. Le simulazioni del CNR indicano pedaggi medi pari a 0,5317 €/km per i veicoli pesanti — la tariffa più elevata d’Europa, oltre cinque volte superiore a quella di alcune autostrade polacche.

Le autostrade francesi in concessione, con circa 0,26 €/km, si collocano tra i primi posti ma restano ben al di sotto dei costi austriaci.

Le reti di pedaggio HGV più costose in Europa: Austria, Ungheria, Germania, Slovenia, Francia.

Le reti di pedaggio HGV più costose in Europa: Austria, Ungheria, Germania, Slovenia, Francia.

Nonostante questo primato, Vienna introdurrà nel 2026 una nuova riforma dei pedaggi, destinata a far crescere ulteriormente l’onere per chi utilizza i corridoi alpini Nord-Sud, inclusi Brennero, Pyhrn e Tauern. Per le flotte che transitano quotidianamente attraverso le Alpi, anche incrementi apparentemente marginali si traducono in spese annue considerevoli.

Danimarca: l’addio alla vignetta porta a un deciso aumento dei costi

Il CNR segnala anche un cambiamento di grande impatto in Danimarca: la transizione, nel 2025, dalla Eurovignette a un sistema di pedaggi basato sui chilometri e sulle emissioni di CO₂.

Il precedente modello a tariffa fissa garantiva prevedibilità; il nuovo schema invece introduce costi che aumentano con ogni chilometro percorso e che dipendono dalla classe emissiva del veicolo.

Per le flotte che operano sulle rotte Germania–Svezia o Norvegia–Europa continentale, l’effetto è immediato. Il CNR definisce l’incremento dei costi “significativo” e prevede che nel 2026, il primo anno completo di applicazione, l’impatto sul settore sarà ancora più evidente.

Vallonia: la tassa al chilometro cresce dell’1,9%

La Regione Vallone — snodo chiave tra Francia, Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi — adeguerà nel 2026 le proprie tariffe HGV con un incremento dell’1,9%.

Pur modesto sulla carta, l’aumento si riflette praticamente su tutte le rotte est-ovest e nord-sud dell’Europa occidentale. Per gli operatori attivi su più mercati, questi piccoli rialzi diventano costi rilevanti lungo l’intero anno operativo.

La Francia tra pedaggi elevati e accise sopra la media

La comparazione del CNR offre un quadro più nitido della posizione francese nel contesto europeo. Sebbene Parigi applichi la tassa sugli assi minima prevista dall’UE, permane tra i paesi più costosi per:

  • pedaggi in concessione, compresi tra 0,20 e 0,30 €/km,
  • accise sul diesel professionale, pari a circa 0,136 €/km dopo i rimborsi, un valore superiore alla mediana europea (0,121 €/km).

Paesi vicini come Spagna, Italia e Belgio operano più vicino ai 0,10 €/km, offrendo condizioni di costo più competitive.

Il risultato è che le imprese francesi, pur essendo geograficamente centrali, operano in un contesto strutturalmente più oneroso rispetto a molti concorrenti che servono gli stessi mercati.

Un’Europa frammentata: cosa mostrano i numeri

Posti uno accanto all’altro, i dati rivelano forti disparità nei livelli di pedaggio:

  • Austria: 0,53 €/km
  • Francia: ~0,26 €/km
  • Italia, Germania, Belgio: fascia intermedia
  • Spagna e Polonia: tra le più economiche (alcune tratte polacche: 0,093 €/km)
Le reti di pedaggio HGV più economiche in Europa: Polonia, Irlanda, Portogallo, Spagna.

Le reti di pedaggio HGV più economiche in Europa: Polonia, Irlanda, Portogallo, Spagna.

Anche la tassazione sul diesel segue uno schema analogo: Irlanda in cima, Francia sopra la mediana, Sud ed Est Europa verso i minimi.

La combinazione di pedaggi, accise e tasse obbligatorie sugli assi rappresenta il vero costo del trasporto transfrontaliero. Anche piccole differenze, moltiplicate su decine di migliaia di chilometri, incidono significativamente sui bilanci delle flotte.

Mappa termica europea che mostra la variazione dei costi di pedaggio per km HGV nel 2025. Mappa termica europea che mostra la variazione dei costi di pedaggio per km HGV nel 2025.[/caption>

Una tendenza ormai chiara: la tariffazione al chilometro legata alla CO₂ diventa lo standard europeo

Oltre alle riforme nazionali, il CNR sottolinea una dinamica che il settore non può più ignorare: l’Europa sta convergendo verso modelli di pedaggio basati sui chilometri e differenziati per emissioni.

La direttiva Eurovignette rivista obbliga infatti gli Stati membri ad allineare i pedaggi a uso reale della rete e performance emissive. Ogni volta che un paese passa dalla vignetta alla tariffazione al chilometro, osserva il CNR, il costo totale dell’utilizzo della rete tende a salire.

Con veicoli diesel tradizionali che costituiscono ancora la maggioranza della flotta internazionale, si profila una crescente pressione economica, particolarmente forte per chi opera quotidianamente oltre i confini nazionali.

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