La catena attuale di subappaltatori ha chiaramente esaurito il suo corso. L’industria dei trasporti e altri settori che si affidano al subappalto stanno affrontando cambiamenti che potrebbero limitare la flessibilità operativa e aumentare significativamente la responsabilità dei contraenti per le condizioni di lavoro dei lavoratori assunti dai subappaltatori.
Voto EMPL – un forte segnale alla Commissione Europea
Il 3 dicembre 2025, le federazioni sindacali EFBWW, EFFAT e ETF, insieme a lavoratori e MEP, si sono riuniti davanti al Parlamento Europeo per esprimere il loro sostegno in vista del voto della commissione EMPL sul rapporto riguardante gli abusi nel subappalto e nella mediazione del lavoro non regolamentata.
L’adozione da parte di EMPL di un rapporto di auto-iniziativa è un chiaro segnale politico alla Commissione Europea per proporre una direttiva UE sul subappalto e gli intermediari del lavoro come parte del tanto atteso piano d’azione dell’UE per l’occupazione di alta qualità.
Il voto di oggi è una pietra miliare nella nostra iniziativa continua per porre fine allo sfruttamento nel subappalto e nella mediazione del lavoro. Il nostro invito a una direttiva mira a ripristinare equità, trattamento eguale e concorrenza leale nell’interesse di milioni di lavoratori, datori di lavoro responsabili e della società nel suo insieme,” ha sottolineato Enrico Somaglia, segretario generale di EFFAT, mercoledì.
Abusi nelle catene di subappalto
I sindacati avvertono che settori come quello dei trasporti, delle costruzioni, dell’agricoltura, dell’ospitalità e della trasformazione alimentare utilizzano sempre più strutture multilivello e non trasparenti che incoraggiano la concorrenza sleale, abbassando le tariffe e eludendo le normative. Le conseguenze sono:
- trattamento non equo dei lavoratori,
- pressione per ridurre i costi (dumping sociale),
- sfruttamento dei lavoratori,
- concorrenza sleale contro le aziende che operano legalmente.
Un problema è rappresentato anche dagli intermediari del lavoro, inclusi i cosiddetti gangmasters—entità operative senza supervisione e responsabilità, spesso usate per eludere le normative.
Priorità sindacali
EFBWW, EFFAT e ETF delineano le loro richieste chiave per una direttiva ambiziosa dell’UE:
- limitare il subappalto a un massimo di due livelli sotto il contraente principale,
- garantire la piena parità di trattamento per i lavoratori lungo tutta la catena di subappalto,
- vietare il subappalto per compiti critici per l’impresa,
- responsabilità piena della catena (responsabilità congiunta) sia a livello nazionale che transfrontaliero,
- regole rigide per gli intermediari del lavoro, compreso il divieto di coinvolgimento delle agenzie nella delegazione dei dipendenti,
- applicazione efficace della legge attraverso più ispezioni, sanzioni più severe e il rafforzamento del ruolo dell’Autorità Europea del Lavoro (ELA).
Accogliamo con favore il primo passo, ma siamo preoccupati che le modifiche per limitare il subappalto a due livelli siano state respinte. Continueremo gli sforzi per dimostrare che è possibile, come in Norvegia. Lavori stabili, di alta qualità e il trattamento equo per tutti i lavoratori sono fondamentali per una concorrenza leale nel mercato interno dell’UE,” ha detto Tom Deleu, segretario generale di EFBWW.
“Contrastare gli abusi nel subappalto non è un onere amministrativo ma un passo necessario verso la trasparenza e l’equità nel mercato del lavoro dell’UE. Ci sono ampie prove che varie forme di abuso ostacolano l’applicazione della legge e aumentano il rischio di sfruttamento,” ha aggiunto Livia Spera, segretario generale di ETF.
Prossimi passi
La questione passerà ora alla sessione plenaria del Parlamento Europeo, che si terrà tra il 20 e il 22 gennaio 2026. I sindacati di ETF, EFFAT e EFBWW, insieme ai partner sociali, stanno pianificando una manifestazione a Strasburgo il 20 gennaio per fare pressione sugli MEP e aumentare le possibilità di adozione di una direttiva ambiziosa.
L’industria dei trasporti e altri settori che si affidano al subappalto dovrebbero già monitorare da vicino gli sviluppi—la direttiva in arrivo potrebbe diventare una delle regolamentazioni più impattanti degli ultimi anni, influenzando significativamente il modo in cui le aziende operano in tutta l’Unione Europea.









