La Commissione Europea sta preparando un progetto di regolamento chiamato „Greening Corporate Fleets”, che obbligherebbe le aziende – comprese le imprese di trasporto – a acquistare una percentuale specificata di camion elettrici o a idrogeno. L’obiettivo di questa iniziativa è sostenere i produttori di veicoli europei nella vendita di camion a emissioni zero.
Tuttavia, secondo l’IRU, l’idea è non solo prematura ma anche pericolosa per l’industria del trasporto europea. L’organizzazione sottolinea che il processo di decarbonizzazione del trasporto stradale è già in corso, ma dovrebbe svilupparsi a un ritmo che corrisponda a le reali capacità finanziarie e infrastrutturali delle aziende, piuttosto che attraverso un obbligo amministrativo.
L’industria ha bisogno di supporto, non di costrizioni
La petizione IRU afferma che „il trasporto stradale non ha bisogno né vuole un tale obbligo”. Secondo l’organizzazione, obbligare l’acquisto di camion a emissioni zero può portare a seri problemi finanziari e operativi, specialmente nelle piccole e medie imprese che non dispongono delle strutture tecniche per caricare o mantenere tali veicoli.
La decarbonizzazione del settore è un processo che avanza naturalmente – man mano che si sviluppano le infrastrutture, appaiono le sovvenzioni e le tecnologie diventano più accessibili. Costringere i vettori ad acquistare veicoli che non sono ancora economicamente sostenibili può danneggiare l’intero ecosistema del trasporto” – sostiene l’IRU.
Chi può firmare la petizione?
L’organizzazione invita tutte le entità coinvolte nel trasporto di beni:
- vettori stradali,
- spedizionieri e operatori logistici,
- produttori e distributori,
- associazioni di settore e organizzazioni di trasporto.
L’IRU ricorda che solo una persona dovrebbe firmare la petizione per conto di una singola azienda. La scadenza per la firma è il 24 novembre 2025.
L’IRU invita il maggior numero possibile di aziende del settore dei trasporti a partecipare all’azione e inviare un chiaro segnale alla Commissione Europea che il settore sostiene la transizione verde ma rifiuta soluzioni obbligatorie.
Sì al trasporto sostenibile. No agli acquisti obbligatori” – sotto questo slogan, l’organizzazione mira a raccogliere migliaia di firme per mostrare ai decisori dell’UE che il vero cambiamento climatico nel trasporto richiede collaborazione, non obblighi.











