Tra i punti centrali della piattaforma sindacale spicca la richiesta di una paga base minima netta pari a 2.000 euro mensili per i lavoratori della logistica. L’USB sottolinea la necessità di riconoscere premi di risultato non legati alla produttività, già elevata nei magazzini, ma alla semplice presenza, evitando così un ulteriore aumento del carico organizzativo.
Sicurezza dei conducenti: il problema dei ritmi insostenibili
Un altro punto critico riguarda la sicurezza dei conducenti, in particolare quelli impegnati nell’ultimo miglio. Secondo l’USB, i ritmi di lavoro attuali mettono a rischio non solo la salute dei lavoratori, ma anche la sicurezza stradale.
Il sindacato critica duramente il recente rinnovo contrattuale firmato da altre sigle, che ha innalzato l’orario settimanale a 47 ore per i conducenti con patente C, superando il limite precedente di 39 ore.
Rispetto e dignità per i lavoratori della logistica
La questione delle sanzioni disciplinari è al centro di una campagna per la dignità sul lavoro. L’USB denuncia comportamenti che definisce “ricattatori” da parte di alcune aziende e richiama l’attenzione sulla necessità di rispettare i lavoratori della logistica, troppo spesso trattati come “di serie B”. La mobilitazione intende contrastare richiami ingiustificati e pratiche disciplinari arbitrarie.
Un contesto di mobilitazione più ampio
Lo sciopero del 28 novembre si inserisce in un quadro più ampio di rivendicazioni sociali. L’USB esprime solidarietà al popolo palestinese, critica l’aumento della spesa militare italiana (stimata in 40 miliardi di euro immediati e 132 complessivi) e propone un diverso impiego delle risorse pubbliche: sanità, scuola e servizi essenziali.
Anche il diritto alla casa rientra tra i temi centrali, così come la condizione dei lavoratori migranti, ritenuti fondamentali per l’economia del settore ma troppo spesso soggetti al ricatto del permesso di soggiorno. Per l’USB, chi lavora e produce ricchezza deve avere pieno diritto alla cittadinanza.
Settori a rischio: trasporti, scuola, sanità, media e intrattenimento
Lo sciopero del 28 novembre non coinvolge solo il comparto della logistica, ma si estende a numerosi altri settori strategici dell’economia italiana, pubblici e privati. Secondo le fonti ufficiali, dalle ore 21 del 27 novembre alle ore 21 del 28 novembre, incroceranno le braccia:
- I trasporti ferroviari e locali: coinvolte Trenitalia, Italo, Trenord e le reti urbane di Roma (Atac), Napoli (ANM), Torino (GTT), Bologna (TPer), Genova (AMT) e Venezia (ACTV). Garantite solo le fasce protette.
- Il trasporto aereo: disagi previsti al di fuori delle fasce garantite (7:00–10:00 e 18:00–21:00), con eccezioni per voli essenziali e collegamenti insulari.
- Le autostrade: il personale autostradale sarà in sciopero dalle 22 del 27 novembre alle 22 del 28 novembre.
- La scuola: docenti e personale scolastico aderiscono alla protesta per l’intera giornata, con possibile sospensione delle lezioni e chiusura degli istituti.
- La sanità: il personale medico e sanitario aderisce con astensione dal turno montante del 27 novembre fino all’ultimo turno del 28, escludendo solo le urgenze.
- I vigili del fuoco: previsti 4 ore di sciopero (9:00–13:00), garantendo gli interventi d’emergenza.
- Il settore dell’informazione: giornalisti e tecnici RAI e di testate nazionali saranno in sciopero per l’intera giornata.
- Il comparto cinematografico e audiovisivo: le troupe e i tecnici protestano per due giorni consecutivi (28–29 novembre), denunciando precarietà, mancanza di tutele e ritardi contrattuali.






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