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Il ponte che collega la Calabria alla Sicilia è bloccato. Scontro tra Governo e magistratura contabile

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La Corte dei Conti italiana ha respinto il piano del Governo per l'avvio della costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, un’opera infrastrutturale di portata storica volta a collegare la Calabria con la Sicilia. La decisione, resa nota mercoledì, ha scatenato forti reazioni da parte dell’esecutivo, con critiche esplicite espresse dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal Vicepresidente Matteo Salvini. Le motivazioni ufficiali del rifiuto saranno pubblicate entro 30 giorni.

Il progetto del ponte sospeso, lungo 3.300 metri e con torri alte quasi 400 metri, rappresenta la più ambiziosa infrastruttura pianificata in Italia negli ultimi decenni. Destinato al traffico stradale e ferroviario, sostituirebbe l’attuale sistema di trasporto tramite traghetti ferroviari tra Villa San Giovanni e Messina. Il costo complessivo stimato si aggira intorno ai 13,5 miliardi di euro.

Il piano ha però suscitato numerose critiche da parte di ambientalisti ed esperti, che sollevano preoccupazioni legate all’elevata sismicità dell’area e al rischio di infiltrazioni mafiose nel processo di realizzazione.

Nonostante l’opposizione, il Governo guidato da Giorgia Meloni ha ribadito l’intenzione di avviare i lavori entro la fine del 2025. Commentando la decisione della Corte, la premier ha affermato:

La mancata registrazione rappresenta l’ennesimo atto d’invasione da parte della magistratura nei confronti delle decisioni del Governo e del Parlamento». Secondo quanto riportato dall’agenzia ANSA, Meloni ha sottolineato che i ministeri competenti e la Presidenza del Consiglio hanno fornito tutte le risposte tecniche necessarie, inviando una documentazione completa tramite rete digitale. «È come se i giudici ignorassero l’esistenza del computer», ha commentato.

Sulla stessa linea il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, che ha scritto sulla piattaforma X:

È una grave perdita per il Paese, che sembra più una decisione politica che tecnica». Ha poi aggiunto: «Non mi fermerò, perché si tratta di un progetto atteso anche in Europa, che porterà sviluppo e migliaia di posti di lavoro dal Sud al Nord. Siamo determinati a percorrere tutte le strade possibili per avviare i lavori. Andiamo avanti».

Dall’altra parte dello spettro politico, le forze dell’opposizione di centrosinistra hanno accolto con favore la decisione della Corte dei Conti, definendola «una grande vittoria dello Stato di diritto».

Il costo totale della costruzione è stimato intorno ai 13,5 miliardi di euro.

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