La commissione mista italo‑bosniaca ha definito il contingente per il 2026, aggiornando – dopo anni di blocco – le quote in base all’aumento del traffico merci e alle extra‑quote concesse recentemente a vettori bosniaci. Le autorizzazioni previste per l’anno prossimo includono:
- 400 autorizzazioni di destinazione per veicoli senza classe Euro,
- 4 000 autorizzazioni per veicoli almeno Euro 5,
- 4 000 autorizzazioni per veicoli almeno Euro 6,
- 500 autorizzazioni per trattori Euro 5 con semirimorchio intestato all’altro Paese,
- 800 autorizzazioni per semirimorchi via mare con imbarco/sbarco in Slovenia, Croazia, Montenegro o Albania,
- 150 autorizzazioni Euro 5 per trasporto combinato terra/mare entro 150 km dal porto di sbarco.
Tutte le autorizzazioni avranno validità fino a gennaio dell’anno successivo alla loro emissione.
Digitalizzazione e prospettive
Una delle novità più rilevanti dell’intesa è l’avvio di un processo di digitalizzazione della gestione delle autorizzazioni. Dal gennaio 2026, il contingente CEMT sarà gestito elettronicamente. L’Italia ha espresso l’intenzione di estendere il sistema anche alle quote bilaterali con la Bosnia, semplificando procedure e riducendo la burocrazia per imprese e ministeri.
In parallelo, la Bosnia dovrebbe aderire entro fine 2026 al sistema di Transito comune già in uso nell’UE e in Paesi terzi, favorendo la libera circolazione delle merci su strada.
Questioni aperte
Durante le trattative, la delegazione bosniaca ha richiamato l’attenzione su una disparità normativa: secondo l’Accordo di stabilizzazione e associazione con l’UE, i vettori italiani sono esentati dal pagamento del diritto fisso e della tassa di circolazione, mentre quelli bosniaci devono versare il 90 % del diritto fisso. L’Italia ha risposto che eliminare completamente tale onere richiederebbe coperture finanziarie attualmente non previste.
Un altro nodo riguarda le 400 autorizzazioni “senza classe Euro”: la Bosnia consente il rilascio a veicoli sotto le 3,5 tonnellate — opzione non prevista dalla normativa italiana — rendendo complessa la loro conversione per il trasporto internazionale.









