Secondo quanto dichiarato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini durante l’Assemblea ALIS a Roma, l’Italia deve valorizzare il proprio potenziale marittimo, superando una visione continentale che ha limitato la crescita dell’export. Il Viceministro Edoardo Rixi ha evidenziato l’opportunità per i porti italiani di espandersi a livello globale, emulando l’approccio cinese già applicato in Africa, Asia e nel Mediterraneo.
Accanto alla riforma della governance portuale, il Governo si prepara a chiedere alla Commissione Europea la sospensione del sistema ETS per il trasporto marittimo. Salvini sarà a Bruxelles il 4 dicembre per sostenere la richiesta, affermando che l’attuale meccanismo penalizza lo shipping e favorisce un ritorno al trasporto su gomma, in contrasto con gli obiettivi ambientali e intermodali.
Anche la Premier Giorgia Meloni, intervenuta in collegamento video, ha ribadito il sostegno dell’Esecutivo al settore portuale e logistico, duramente colpito – a suo dire – da “scelte ideologiche europee” che minacciano l’equilibrio del mercato. La posizione è stata condivisa da Guido Grimaldi, presidente di ALIS, che ha denunciato l’effetto distorsivo delle tasse ETS e Fuel-EU Maritime, applicate esclusivamente al trasporto marittimo intra-europeo.
Grimaldi ha proposto di reinvestire integralmente i proventi delle tassazioni ambientali nel settore marittimo, auspicando maggior incisività da parte del Governo italiano in sede europea. Il rischio, secondo ALIS, è quello di una doppia imposizione, aggravata anche dall’imminente introduzione del Net Zero Framework dell’IMO.
Durante l’Assemblea, ALIS ha registrato nuove adesioni di rilievo, tra cui Ita Airways, Enav e Trenitalia, a conferma della crescente rilevanza dell’associazione nell’ambito dei trasporti integrati.
Sul piano degli incentivi, il Sea Modal Shift e il Ferrobonus sono stati confermati nella Legge di Bilancio solo fino al 2026. Salvini ha espresso l’auspicio che i fondi vengano prorogati anche per il 2027, pur senza fornire garanzie concrete.
La riforma dei porti e la battaglia contro l’ETS si inseriscono in una strategia più ampia per rilanciare la centralità dell’Italia nei flussi logistici globali, con l’ambizione di trasformare il Paese in un hub marittimo competitivo e moderno.









