La nuova legislazione UE chiarisce definitivamente il quadro, con un obiettivo dichiarato: aumentare gli standard di sicurezza stradale. La guida sotto supervisione per i minori di 18 anni viene esclusa, così come l’abbassamento dell’età per la categoria D, che rimarrà a 20 anni per chi dispone di un CPC, salendo a 21 o 24 anni in assenza di qualifiche.
Il settore conta sugli autisti giovani, ma Bruxelles sceglie la sicurezza
Il mondo dei trasporti sperava in un esito diverso. La carenza strutturale di conducenti aveva alimentato le richieste di aprire la professione ai giovani.
Tuttavia, a prevalere è stata la logica della sicurezza.
«I primi due anni di guida saranno soggetti a norme più severe e sanzioni più dure per guida in stato di ebbrezza, mancato uso delle cinture o sistemi di ritenuta», commenta Mateusz Włoch, esperto di sviluppo presso Eurowag Group.
Patente digitale entro il 2030 e sanzioni valide in tutta l’UE
Fra le novità più visibili c’è l’introduzione della patente di guida digitale, che diventerà lo standard europeo entro il 2030. I conducenti potranno mostrarla direttamente sullo smartphone.
La tessera fisica resterà comunque disponibile su richiesta.
Le nuove regole introducono anche la piena riconoscibilità transfrontaliera dei divieti di guida. Un conducente sospeso in uno Stato membro non potrà aggirare il provvedimento guidando all’estero.
«Questo elimina definitivamente le scappatoie che permettevano di continuare a guidare in altri Paesi», spiega Włoch.
Esami più severi e controlli sanitari frequenti
Il percorso per ottenere la patente sarà ampliato con nuovi moduli su punti ciechi, assistenza alla guida, rischi dell’uso del telefono e sicurezza degli utenti vulnerabili.
Cambia anche la validità dei documenti:
- auto e moto: 10–15 anni
- camion e autobus: 5 anni, con possibili riduzioni dopo i 65 anni
L’obiettivo è permettere controlli sanitari e corsi di aggiornamento più frequenti.
Quando entreranno in vigore le nuove norme
Le regole diventeranno effettive 20 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. Gli Stati membri avranno tre anni per adeguare la legislazione nazionale e un ulteriore anno per implementare i nuovi sistemi digitali.









