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L’UE pone fine all’Era del caos tax-free. Nuove regole commerciali con l’Ucraina

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Current Article Content: Un nuovo accordo commerciale tra l'UE e l'Ucraina sta entrando in vigore. L'accordo elimina la necessità di divieti unilaterali di importazione e stabilizza il commercio con l'Ucraina.

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Il nuovo accordo, accettato dagli stati membri il 13 ottobre di quest’anno, introduce un sistema di preferenze commerciali per l’Ucraina, sostituendo le precedenti esenzioni tariffarie temporanee scadute nel giugno 2025.

Tuttavia, le nuove regolamentazioni includono un meccanismo di salvaguardia. Permetterà all’Unione Europea di rispondere rapidamente in caso di perturbazioni del mercato, come nel caso dell’afflusso eccessivo di cereali a basso costo provenienti dall’Ucraina negli anni 2022–2024.

Il Commissario dell’UE per l’Agricoltura, Christophe Hansen, ha sottolineato che l’accordo è volto a fornire un’indispensabile prevedibilità al settore agricolo, eliminando così la necessità di azioni unilaterali, come i divieti di importazione. Questo ha un impatto diretto sui paesi confinanti con l’Ucraina, inclusa la Polonia, che in passato ha deciso di mettere al bando i beni ucraini.

Adattamento ucraino agli standard UE

Come parte dell’accordo, l’Ucraina si è impegnata a implementare gli standard agricoli dell’UE entro il 2028. Il Commissario UE ha osservato che questo include misure sulla protezione delle piante e sul benessere degli animali. Se questi non saranno rispettati entro il periodo stabilito, l’accesso per questi prodotti ai mercati dell’UE potrebbe essere limitato.

Il Vice Primo Ministro Ucraino Taras Kachka ha sottolineato che lo scambio commerciale richiede soluzioni molto individuali, che l’Ucraina intende co-creare con i vicini stati membri dell’UE. A suo avviso, la situazione attuale consente un commercio controllato e prevedibile, che rafforza la fiducia nella regione.

Non solo l’Ucraina beneficerà dell’accordo. Christophe Hansen ha notato che i settori lattiero-caseario e della carne nell’UE guadagneranno nuovi mercati. Le esportazioni verso l’Ucraina potrebbero diventare un elemento importante della diversificazione del mercato per i produttori europei, il che è anche significativo per la logistica e il trasporto refrigerato.

Meccanismi di protezione del mercato rafforzati

Il nuovo accordo commerciale con l’Ucraina include diverse salvaguardie, affrontando le richieste sollevate, tra gli altri, dalla Polonia, mirate a proteggere i segmenti sensibili del mercato agricolo nell’Unione Europea. Tra i principali meccanismi ci sono:

  1. Mantenere un sistema di prezzo di ingresso per le importazioni di verdura e frutta dall’Ucraina, impedendo a questi prodotti di entrare nel mercato dell’UE a prezzi di dumping;
  2. Restrizioni sulle importazioni duty-free di prodotti sensibili come zucchero, carne di pollame o uova – questi beni saranno soggetti a limiti di quota che possono essere aumentati progressivamente, simili alle quote per le esportazioni dell’UE verso il mercato ucraino;
  3. Una clausola di salvaguardia bilaterale che permette la revoca temporanea delle concessioni tariffarie accordate in caso di perturbazioni del mercato, anche al livello di un singolo stato membro, il che è una novità rispetto agli accordi precedenti;
  4. Condizionalità di ulteriori concessioni per l’Ucraina, a seconda dell’implementazione entro tre anni degli standard UE riguardanti i residui di pesticidi e il benessere degli animali;
  5. Il principio di reciprocità nel commercio, assicurando che le quote di esportazione dell’UE, inclusi suini, pollame e zucchero, saliranno a un livello non inferiore a quello concesso all’Ucraina.

Espansione delle esportazioni agroalimentari Ucraine

Nei primi dieci mesi del 2025, l’Ucraina ha aperto 17 nuovi mercati esteri per l’esportazione di prodotti agroalimentari – riporta il Servizio Statale dell’Ucraina per la Sicurezza Alimentare e la Protezione dei Consumatori. Questo risultato supera i presupposti originali per quest’anno, che pianificavano l’apertura di 15 mercati.

Tra le nuove destinazioni figurano, tra gli altri, Canada (uova da consumo e mele), Cina (piselli, risorse acquatiche selvatiche, mammiferi marini), Kuwait (alimenti trasformati), Malesia (prodotti lattiero-caseari e uova), Albania (uova), Oman (carne di pollame e frattaglie), Georgia (carni preparate e prodotti lattiero-caseari), nonché Turchia, Cile e Moldova. In totale, gli esportatori ucraini hanno guadagnato accesso a 11 paesi e 17 categorie di prodotti.

Secondo Serhiy Tkachuk, capo dell’ufficio per la sicurezza alimentare ucraino, Kyiv continua le negoziazioni per aprire altre tre destinazioni entro la fine dell’anno. Ha anche ricordato che di recente i produttori ucraini hanno presentato negli Stati Uniti oltre 20 categorie di merci – dagli snack e bevande alla confetteria. Nel 2024, per la prima volta, il vino ucraino è entrato nel mercato statunitense, cosa che le autorità ritengono possa segnalare una ulteriore espansione in questa regione.

Alla fine di ottobre 2025, l’Ucraina aveva il diritto di esportare prodotti agricoli attraverso ben 381 canali commerciali. Questo è 17 in più rispetto all’anno precedente.

Il sistema di commercio duty-free con l’Ucraina

In sintesi, il precedente sistema di commercio duty-free con l’Ucraina, introdotto dopo l’invasione russa nel 2022, era temporaneo e una risposta a una situazione di crisi. Sebbene abbia permesso un rapido incremento degli scambi commerciali, ha anche causato tensioni nei paesi confinanti con l’Ucraina. Gli agricoltori – soprattutto di Polonia, Slovacchia e Ungheria – hanno avvertito che le importazioni di massa di prodotti agroalimentari più economici destabilizzano i mercati locali e minano la redditività della produzione domestica. 

Queste preoccupazioni hanno contribuito alla decisione di non estendere le preferenze e alla necessità di sviluppare un nuovo modello di cooperazione commerciale più bilanciato. Il nuovo accordo rappresenta un compromesso – l’Ucraina ha mantenuto la possibilità di continuare le esportazioni, mentre l’Unione ha sviluppato strumenti di protezione per il mercato interno.

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