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La crisi dei parcheggi per camion è molto più grave di quanto dichiarato finora

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Solo l’1% dei parcheggi per camion in Europa soddisfa gli standard di sicurezza dell’UE. Tutto il resto? La Commissione definisce la situazione «gravemente insufficiente».

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Un nuovo rapporto della Commissione Europea rivela con chiarezza l’entità della carenza di aree di sosta sicure: nell’intera UE esistono solo 4.943 posti certificati, mentre autisti e operatori avrebbero bisogno di circa 395.000 posti per lavorare in sicurezza e rispettare le norme sui tempi di riposo. Il divario sfiora dunque i 390.000 posti — una mancanza che, secondo la Commissione, è destinata ad ampliarsi con l’aumento dei volumi di trasporto.

La carenza non è distribuita uniformemente, ma colpisce in modo particolare diversi corridoi fondamentali della rete europea. Autisti e trasportatori indicano Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna come le aree più critiche, nonostante il loro ruolo centrale nel trasporto stradale continentale.

Un rischio elevato di furti e atti vandalici

La sicurezza resta una delle preoccupazioni principali. Il rapporto evidenzia che l’85% dei trasportatori ha subito furti o vandalismi durante le soste in aree non sicure, e persino i siti certificati riportano un tasso di incidenti pari al 41%. Solo il 9% degli autisti afferma di sentirsi realmente al sicuro utilizzando le strutture disponibili oggi in Europa.

Gli episodi spaziano dal furto di carburante alle effrazioni, fino all’imbarco illegale di persone nei pressi dei confini. La Commissione sottolinea anche il legame tra scarsa qualità delle aree di sosta e difficoltà di reclutamento: le condizioni dei parcheggi scoraggiano i nuovi ingressi nella professione, in particolare tra le donne, che rappresentano appena il 6% della forza lavoro.

Le nuove regole TEN-T: parcheggi sicuri obbligatori ogni 150 km

Il regolamento TEN-T rivisto impone agli Stati membri di garantire, entro il 31 dicembre 2040, la presenza di aree di parcheggio sicure e certificate ogni 150 km lungo la rete centrale ed estesa. Le nuove strutture — o gli aggiornamenti — dovranno trovarsi direttamente sulla rete o entro 3 km da un’uscita.

Si tratta di un obiettivo che richiederà investimenti massicci. Attualmente sono in corso 49 progetti cofinanziati dall’UE, che aggiungeranno circa 4.600 nuovi posti sicuri. Tuttavia, la Commissione avverte che tali interventi non basteranno a colmare l’enorme divario.

Costi elevati e scarsa digitalizzazione frenano l’adozione

Il rapporto evidenzia anche altri ostacoli. I parcheggi sicuri più avanzati costano tra 15 e 35 euro a notte, e molti operatori restano riluttanti a sostenere queste spese.

Sul fronte digitale, la situazione non è migliore: solo il 27% degli operatori considera affidabili i dati disponibili in tempo reale sulla capacità dei parcheggi, mentre oltre la metà non effettua prenotazioni a causa di sistemi frammentati e non interoperabili. La Commissione punta alla creazione di una piattaforma unica europea per pianificazione, conformità e prenotazione.

Possibili cambiamenti normativi

Il rapporto apre anche alla possibilità di modifiche legislative future. Una delle ipotesi in valutazione è consentire il riposo settimanale regolare in cabina quando il veicolo è parcheggiato in un’area SSPA certificata di alto livello — tema particolarmente rilevante dopo l’introduzione delle norme più severe del Pacchetto Mobilità.

Tra le altre proposte figurano:

  • l’introduzione di livelli intermedi di certificazione (ad esempio una categoria «Silver+»),
  • l’innalzamento degli standard per strutture più sensibili alle esigenze di genere,
  • una segnaletica più chiara e uniforme per guidare gli autisti.

La Commissione ribadisce che la responsabilità principale ricade sugli Stati membri: i finanziamenti UE non possono, da soli, compensare anni di carenze strutturali. Il rapporto sollecita una pianificazione nazionale più coordinata, partenariati pubblico-privati e una modernizzazione accelerata delle aree di sosta esistenti.

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