Jeroen Broeckx

Il Belgio introduce la prima piattaforma nazionale di sicurezza portuale in Europa

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Il Belgio ha inaugurato un sistema di sicurezza portuale unico nel suo genere, che copre tutti i porti marittimi, i porti interni e le vie navigabili: è la prima iniziativa di questo tipo nell’Unione Europea.

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La piattaforma Port 2 Port Security sostituisce procedure locali frammentate con un quadro nazionale uniforme per ispezioni, controllo degli accessi e monitoraggio in tempo reale dell’intera rete portuale del Paese.

La mossa arriva in risposta alle crescenti pressioni esercitate da gruppi criminali organizzati. I porti belgi sono diventati snodi centrali per il traffico di cocaina e altre merci illecite, spingendo le autorità a creare un sistema capace di colmare le falle operative sfruttate da infiltrazioni criminali, attacchi informatici e procedure poco sicure per il rilascio dei container. La piattaforma rientra nella strategia nazionale Iceberg Strategy, che combina attività di contrasto con misure strutturali di prevenzione e resilienza.

Una nuova normativa a supporto della piattaforma

Una versione aggiornata della Legge sulla Sicurezza Marittima sostiene il nuovo sistema. La normativa introduce l’identificazione biometrica, la sorveglianza basata su intelligenza artificiale e controlli di sicurezza mirati ai ruoli più sensibili, oltre alla possibilità di applicare e monitorare i divieti di accesso ai porti tramite la piattaforma AIGIS.

Elemento di rilievo: anche i terminal interni che hanno un impatto sulle catene logistiche marittime sono ora soggetti a requisiti minimi di sicurezza finora applicati quasi esclusivamente ai porti marittimi.

Controlli di identità uniformi e perimetri più protetti

Per gli operatori del trasporto, il cambiamento più visibile sarà l’adozione di procedure standardizzate per l’identificazione e l’accesso. Sistemi come Alfapass, Port Pass e ItsMe® vengono progressivamente introdotti nei terminal, mentre i porti ampliano l’uso di tecnologie per la protezione perimetrale come rilevatori di intrusioni, telecamere termiche e recinzioni intelligenti.

Strutture interne come Limburg adottano già un sistema di rilevamento completo integrato con allarmi in tempo reale.

Il monitoraggio viene inoltre centralizzato in sale di controllo condivise. A Zeebrugge è stata istituita una Centrale di Controllo che aggrega centinaia di flussi video provenienti da soggetti pubblici e privati, mentre Anversa utilizza una rete permanente di droni per ispezioni e interventi rapidi.

Telecamere dotate di IA segnalano automaticamente movimenti non autorizzati e anomalie legate alla sicurezza, mentre gli scanner mobili delle dogane consentono controlli mirati senza dover trasferire i container nei punti di ispezione dedicati.

Il rilascio dei container basato sull’identità diventa lo standard

Anche il processo di ritiro dei container viene rafforzato. Il sistema Certified Pick-up del porto di Anversa-Bruges rappresenta ormai il modello di riferimento per un rilascio completamente digitale e legato all’identità dell’operatore, sostituendo i codici PIN e la documentazione cartacea.

Oltre un milione di container sono già stati ritirati tramite questa procedura, e anche i porti interni stanno adottando catene di autorizzazione identitarie analoghe per ridurre il rischio di frode.

Gli autotrasportatori e le aziende di logistica possono quindi aspettarsi controlli più uniformi sull’identità, ispezioni più coordinate e un uso crescente dei sistemi digitali per il rilascio dei container. Le autorità sostengono che l’armonizzazione nazionale ridurrà le vulnerabilità dovute a procedure disomogenee, anche se gli operatori potrebbero dover adeguarsi a regole di sicurezza più rigorose e sempre più tecnologiche all’interno del sistema portuale belga.

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