Negli ultimi mesi, i conducenti e i vettori italiani segnalano un numero crescente di casi di multe costose e severe imposte per la presunta ‘mancanza di trasmissione GNSS’ nei tachigrafi intelligenti di seconda generazione (G2V2). La voce più frequente nei protocolli di controllo è: ‘assenza di segnale GNSS’.
Sulla base di ciò, le autorità applicano l’articolo 179 del codice della strada italiano – una disposizione destinata ai veicoli con un tachigrafo manipolato o non funzionante. Le sanzioni sono molto severe: da 866 a 3.464 euro, possibile sospensione della patente di guida fino a tre mesi, 10 punti di penalità e responsabilità solidale dell’impresa.
Tuttavia, questa è un’errata interpretazione dei servizi. Va notato che il Ministero dell’Interno italiano ha indicato in una circolare del febbraio 2024 che gli errori ‘!1C’ e ‘!0F’ non significano un malfunzionamento, ma piuttosto ‘una semplice anomalia del software o un problema temporaneo di autenticazione del segnale satellitare’. Un tale evento non rende il tachigrafo inoperativo. Il dispositivo opera, registra dati e rimane conforme alla legge.
I regolamenti UE (incluso il Regolamento UE 799/2016) distinguono chiaramente anomalia da guasto, e classificano la mancanza di segnale GNSS nella prima categoria.
Qual è il problema con GNSS? Spesso si tratta di interferenze esterne
Il problema è stato evidenziato dal Consiglio dell’Unione Europea in un documento datato 21 maggio 2025, indicando un numero crescente di disturbi del segnale GNSS (jamming e spoofing). Le loro principali fonti sono la Russia e la Bielorussia, e gli effetti sono avvertiti non solo dai camion ma anche da navi e aerei.
In tali casi, la responsabilità del conducente o del vettore per la perdita temporanea del segnale è ovviamente esclusa.
Cosa dovrebbero fare i vettori per evitare multe ingiustificate?
Non si tratta di evitare i controlli, ma di far valere i propri diritti e preparare adeguatamente la documentazione. Per evitare una multa in caso di mancanza di segnale GNSS, dovresti:
- Mettere subito al sicuro i dati del tachigrafo e registrare il codice di errore
Questa è la prova di base. I codici ‘!1C’ e ‘!0F’ indicano un’anomalia, non un guasto e possono essere decisivi per annullare la multa.
- Richiedere ai servizi le basi legali precise
Il vettore o il conducente ha tutto il diritto di chiedere agli ispettori una giustificazione sul perché classificano un’anomalia come un ‘malfunzionamento’.
Spesso si scopre che gli agenti applicano erroneamente l’articolo 179.
- Richiedere un parere esperto da un servizio di tachigrafi
Un servizio autorizzato può confermare che il dispositivo funziona correttamente e che il problema è legato solo al segnale GNSS.
Un tale documento è un argomento molto forte in un appello.
- Allegare documenti UE e interpretazioni ministeriali all’appello
Le chiarificazioni del Ministero dell’Interno e le disposizioni del Regolamento UE 799/2016 indicano chiaramente che tali anomalie non sono guasti.
In pratica, citare questi documenti è spesso sufficiente per far revocare la multa.
- Implementare una procedura in azienda per la perdita del segnale GNSS
Può essere una breve istruzione per il conducente:
- registrare l’orario e il luogo,
- segnalare il problema al responsabile,
- fare uno screenshot del codice di errore,
- fare rapporto al ritorno in azienda.
Queste semplici azioni consentono una difesa efficace in caso di controllo.
Inoltre, i vettori dovrebbero formare adeguatamente i conducenti e spiegare loro la differenza tra ‘anomalia’ e ‘guasto’. Molti conducenti accettano inconsapevolmente la multa perché presumono che i servizi di controllo conoscano meglio i regolamenti.
Ricorda durante il controllo di verificare le basi tecniche e legali della multa.



