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Le tariffe spot dall’Estremo Oriente verso l’Europa tornano a salire

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Le tariffe spot dall’Estremo Oriente verso l’Europa sono nuovamente aumentate la scorsa settimana nonostante l’ampliamento della capacità, segnalando una domanda più sostenuta nei traffici Asia–Europa, mentre i mercati transpacifici continuano a indebolirsi. Lo indicano i dati di Xeneta.

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Secondo l’aggiornamento settimanale del 20 novembre, si sta delineando una netta divergenza tra le rotte Asia–Europa e quelle Asia–Stati Uniti: le tariffe spot dirette verso l’Europa salgono nonostante un’offerta di stiva elevata, mentre i collegamenti verso gli Stati Uniti proseguono la loro fase discendente. L’andamento riprende quanto già osservato a inizio novembre e sembra quindi riflettere un cambiamento più duraturo, non una semplice volatilità settimanale.

Le tariffe spot medie verso il Nord Europa sono aumentate del 5,6% su base settimanale, mentre quelle verso il Mediterraneo hanno registrato un rialzo del 4,1%. Si tratta della seconda settimana consecutiva di incrementi sulle rotte europee. Anche la capacità offerta è cresciuta: +4,8% verso il Nord Europa e +8,7% verso il Mediterraneo rispetto alla settimana precedente. Secondo Xeneta, l’aumento simultaneo di tariffe e capacità suggerisce una domanda sottostante ancora solida verso l’Europa, mentre il mercato si avvicina alla conclusione del quarto trimestre 2025.

Per importatori e spedizionieri europei, la combinazione di tariffe spot in rafforzamento e capacità aggiuntiva potrebbe ridurre la pressione sulla disponibilità di equipment, indicando che la domanda di beni provenienti dall’Estremo Oriente rimane stabile. Tuttavia, una certa volatilità potrebbe proseguire all’inizio del 2026, quando i vettori riposizioneranno le navi in vista del Capodanno cinese e adatteranno le reti alle variazioni della domanda globale.

La migliore performance dei collegamenti verso l’Europa contrasta nettamente con quanto sta avvenendo nei traffici transpacifici, dove le tariffe spot continuano a diminuire. Le tariffe dall’Estremo Oriente alla East Coast statunitense sono scese del 2,8% rispetto alla settimana precedente e risultano ora inferiori del 23% rispetto al picco del 1° novembre. Anche la West Coast ha registrato un ulteriore calo del 3,2%, dopo una discesa significativa già nella settimana precedente. La capacità su queste rotte è aumentata in modo rilevante: +11,4% sull’Estremo Oriente–East Coast, poiché i vettori hanno aggiunto partenze che sembrano superare la domanda effettiva.

Una crescita della capacità è stata rilevata anche nella tratta Nord Europa–East Coast statunitense, che ha raggiunto un massimo di 28 mesi, toccando quasi 60.000 TEU come media mobile su quattro settimane. Rispetto al minimo su 10 mesi registrato un mese prima, la capacità offerta è aumentata del 55,5%, crescita trainata soprattutto dai servizi non alliance. Queste oscillazioni della capacità spesso accompagnano i riposizionamenti stagionali e la pianificazione degli orari di inizio anno, ma riflettono anche i tentativi dei vettori di difendere le quote di mercato in un contesto di domanda debole.

Peter Sand, principale analista di Xeneta, ha sottolineato che le ultime cifre mettono in evidenza una divergenza crescente tra i due principali mercati orientati all’export asiatico.

“Le tariffe spot medie dall’Estremo Oriente al Nord Europa e al Mediterraneo sono in aumento rispetto alla settimana precedente, mentre anche la capacità offerta cresce: questo indica una domanda sana su queste rotte”, ha dichiarato.

Sand ha aggiunto che gli esportatori cinesi stanno reindirizzando un numero crescente di beni verso i mercati europei, contribuendo a sostenere i volumi Asia–Europa. Al contrario, l’aumento della capacità sulle rotte verso gli Stati Uniti sembra superare la domanda, esercitando pressioni al ribasso sulle tariffe spot.

Secondo Sand, questi trend proseguiranno nel 2026, con l’Europa che dovrebbe rimanere una destinazione relativamente più forte per le esportazioni dall’Estremo Oriente, mentre le politiche commerciali statunitensi continueranno a pesare sulla domanda dei consumatori e sui volumi del traffico containerizzato.

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