Il modello aggiornato è stato mostrato durante l’assemblea degli azionisti del 2025 della compagnia, con nuovi dettagli di design, miglioramenti dell’efficienza e una migliore capacità di guida autonoma. Tuttavia, nonostante il rinnovamento visivo, la storia di produzione del camion rimane un racconto familiare: ancora nel suo preludio.
Il Tesla Semi ridisegnato ora presenta fari in stile Model Y, un paraurti anteriore più sottile e una migliore aerodinamica. Secondo Electrek, il coefficiente di resistenza è stato ridotto a circa 0.36, circa il 30 percento in meno rispetto a quello di un trattore diesel comparabile.
Tesla afferma che la versione aggiornata consuma circa 1.7 kWh per miglio, mantenendo la promessa di un autonomia di 500 miglia (800 km) riducendo il peso complessivo del veicolo. Il camion supporta anche una ricarica da 1.2 MW, che consente di aggiungere circa 400 miglia di autonomia in mezz’ora, in modo sincronizzato con le pause di riposo obbligatorie per il conducente.
Il nuovo modello è anche progettato per l’autonomia futura. Telecamere laterali, un array di sensori aggiornato e lo stesso toolkit AI utilizzato nelle auto passeggeri di Tesla suggeriscono che il Semi potrebbe eventualmente operare con livelli più elevati di assistenza alla guida.
Produzione ancora limitata
Mentre la società ha descritto la fabbrica del Nevada “Giga Semi” come nelle fasi finali di costruzione, la timeline per la produzione di massa rimane incerta. Il capo del programma Semi di Tesla, Dan Priestley, ha dichiarato durante la riunione che i “larger builds” inizieranno entro la fine del 2025, con un “vero volume” atteso nella seconda metà del 2026.
Ciò segnerebbe l’ennesimo cambiamento rispetto al piano originale della società. Quando Elon Musk ha rivelato per la prima volta il camion nel 2017, la produzione era promessa per il 2019. È scivolata al 2020, poi al 2021, poi al 2022. Nel dicembre 2022, Tesla ha consegnato una manciata di unità a PepsiCo e ha affermato che la produzione era iniziata; ma la produzione è rimasta un programma pilota che produce solo decine di veicoli.
Tesla ora mira a raggiungere 50.000 unità all’anno una volta che l’impianto in Nevada sarà pienamente operativo, anche se questo obiettivo non è stato verificato in modo indipendente.
La promessa commerciale incontra la realtà commerciale
Secondo i dati di Tesla, gli operatori di flotte che utilizzano i primi camion Semi prodotti, tra cui PepsiCo e US Foods, hanno riportato costi energetici fino al 50 percento inferiori rispetto alle alternative diesel, insieme a esigenze di manutenzione ridotte grazie alla frenata rigenerativa e all’assenza di cambi d’olio.
Tuttavia, gli analisti del settore sottolineano che quei risparmi dipendono fortemente dall’infrastruttura di ricarica, dalle tariffe elettriche e dall’utilizzo del veicolo: fattori che variano ampiamente tra i mercati. Per gli operatori di trasporto a lunga percorrenza, l’economia di passare all’elettrico rimane sfidante fino a quando le reti di ricarica e le strutture di servizio non saranno più diffuse.
Europa: ancora in attesa
Sebbene Tesla abbia a lungo accennato all’intenzione di portare il Semi in Europa, non è stata fissata una data di lancio definitiva. Electrive.com riporta che l’azienda sta preparando un piano di omologazione europeo, ma che il 2026 è la prima tempistica realistica per l’inizio delle vendite.
Il ritardo è parzialmente regolamentare (i limiti di lunghezza e peso delle cabine europee differiscono da quelli statunitensi) e parzialmente competitivo. Produttori di camion affermati come Volvo, Daimler Truck e MAN hanno già iniziato la produzione in serie di HGV elettrici a batteria, con una rete di servizi diffusa e supporto post-vendita già disponibili.
Anche i produttori cinesi, tra cui Windrose e Sany, sono recentemente entrati nel mercato europeo con i loro camion elettrici pesanti.
Un decennio di scadenze mancate
Con tutta la sua ambizione tecnologica, il Semi rimane un esempio della lotta di Tesla per espandersi oltre le auto passeggeri. Colli di bottiglia nella produzione di batterie, ritardi negli impianti e priorità interne concorrenti hanno rallentato il progresso.
La struttura del Nevada, un investimento di 3,6 miliardi di dollari che copre 1,7 milioni di piedi quadrati, è ancora in fase di allestimento con attrezzature. Nel frattempo, il Semi esiste principalmente come un progetto di prova per le flotte.
Anche negli Stati Uniti, le vendite totali sono stimate essere inferiori a 300 unità, una frazione di quanto Tesla aveva originariamente immaginato. Non ci sono state vendite ufficiali europee.



